È in corso, in provincia di Messina, l’attività di gestione degli interventi integrati di assistenza, trattamento e tutela della salute dei lavoratori di paesi terzi vittime di sfruttamento lavorativo. Le attività, che rientrano nel programma Su.Pr.Eme. Italia, sono gestite dal Consorzio Umana Solidarietà s.c.s.
Le azioni informative e di supporto sanitario e legale rivolte ai lavoratori stranieri hanno toccato diversi Comuni della provincia di Messina e sono coordinate da una equipe multidisciplinare formata da personale medico e legale, psicologi e mediatori culturali.
Nelle zone interessate del messinese, fra cui i Comuni di Furnari, Falcone, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, in collaborazione con gli enti del terzo settore del territorio, si è attuata una politica di sensibilizzazione sul tema della lotta al caporalato. L’unità mobile settimanalmente raggiunge i luoghi strategici del territorio maggiormente frequentati dai lavoratori stranieri e provvede all’assistenza sanitaria di primo livello, al servizio informativo sulla prevenzione Covid, nonché alla distribuzione di kit igienico sanitario e materiale informativo sui servizi sanitari territoriali.
Nel giardino prospiciente la moschea di Messina, nel mese di marzo, il camper e gli operatori del team hanno offerto alla comunità musulmana supporto sia medico sia legale.
Le attività del team mobile sono state presentate il 13 marzo a Terme Vigliatore, il 14 marzo a Barcellona Pozzo di Gotto e il 16 marzo presso l’aula del Consiglio Comunale di Milazzo.
Tutte le attività rientrano nel programma Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate), progetto inserito nell’ambito del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, approvato in seno allo specifico Tavolo caporalato, promosso dalla Direzione generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’intervento è finanziato dalla Regione Siciliana, Assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro, Ufficio Speciale Immigrazione, grazie ai fondi AMIF – Emergency Funds della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs.